Difficoltà complessiva: EEA (per Escursionisti Esperti Attrezzati).
Il percorso risale la cresta est-sud-est (Sinigaglia) della Grigna Meridionale partendo nei pressi dell'Alpe Mus'cera.
Cresta abbastanza facile nella prima parte poi si incontrano passaggi
su roccia più o meno impegnativi: il primo senza protezioni fisse poi,
dopo l'innesto sul sentiero n°1, i tratti difficili sono sempre
agevolati da cordini metallici o catene fisse a cui è possibile
assicurarsi con imbrago e cordino.
Prima di raggiungere il sentiero ufficiale n°1 non ci sono indicazioni,
solo rari segni di vernice blu o rossi; all'inizio non c'è sentiero poi
salendo compare una debole traccia. Sul sentiero n°1 il percorso è più
evidente. Personalmente preferisco questa
salita integrale della cresta rispetto al sentiero n°1: non mi sembra
più difficile (a parte il breve tratto di cresta rocciosa poco prima
del collegamento) e credo che sia più sicura (sicuramente lo è in caso
di neve o ghiaccio) poiché evita i traversi sui ripidi pendii erbosi
che scivolano verso il Canalone Porta. Inoltre è panoramica fin
dall'inizio.
>> NOTE LEGENDA
Base topografica basata su dati di Regione Lombardia e Provincia di Lecco (>> DATI)
Sentieri ricostruiti dal confronto GPS/GLONASS (>> METODI-GPS) con ortofoto aeree (>> DATI)
DESCRIZIONE
Si inizia la risalita della cresta nel punto più alto (circa 1370 m
s.l.m.) della via Carlo Mauri che dai Piani Resinelli porta all'Alpe
Mus'cera, in corrispondenza agli appartamenti “Il Maggiociondolo”, (1,5
Km di strada sterrata dopo il rif. Soldanella). Non ci sono
indicazioni. Si può risalire direttamente senza sentiero il primo
ripido tratto che porta sul filo del costone erboso, oppure si può
seguire il sentiero che passa accanto ad un orto cintato (verso ovest)
e continua in piano (verso ovest-sud-ovest) fino a raggiungere il
bosco, quindi si svolta a destra (nord-est) su un altro sentiero poco
evidente che in leggera salita porta sulla cresta dove sono presenti
alcuni blocchi di cemento.
Si risale la verso ovest-nord-ovest cercando di seguire sporadiche
tracce di sentiero poco evidenti; nel dubbio meglio stare sul filo di
cresta che all'inizio è un facile costone erboso (con un po' di
attenzione si possono notare alcuni segni di vernice blu o rossi).
Più in alto la traccia di sentiero diventa un po' più evidente anche se
stretta e aggira alcuni roccioni sul loro lato meridionale.
Superato un pendio erboso più ripido ma facile, esposto verso est, si
raggiunge la stessa quota della cima del Torrione Fiorelli (circa 1670
m), visibile sulla sinistra e riconoscibile grazie alla croce di vetta.
Il sentiero continua a salire lungo la cresta, inizialmente sul suo
filo, poi si sposta sul versante meridionale per aggirare un corpo
roccioso ma subito dopo si torna in cresta e compaiono in lontananza i
Torrioni Magnaghi.
Ancora qualche metro moderatamente ripido poi si raggiunge un tratto di
cresta più rilassante, tra i 1740 e i 1750 m s.l.m, dove possiamo
vedere bene il resto della cresta fino ai Torrioni Magnaghi (la vetta
della Grignetta rimane nascosta dietro di essi).
Il successivo rilievo della cresta può essere risalito direttamente
oppure aggirato con una traccia di sentiero che taglia il versante
meridionale, quindi, a circa 1780 m di quota possiamo notare un'altra
traccia di sentiero che dalla cresta solca il versante a sinistra: essa
permette di raggiungere il sentiero n°1 (ed eventualmente
proseguire sul raccordo con la Cresta Cermenati) evitando il tratto
rocciosa che ci attende poco più avanti sulla cresta. Se invece
vogliamo percorrere integralmente la cresta continuiamo lungo il suo
filo con un tratto iniziale più ripido e non inerbito ma sempre facile,
poi con traccia su cresta prevalentemente erbosa o rari tratti rocciosi
facili.
Si arriva così a circa 1920 m dove si incontra il primo passaggio
impegnativo, senza catene o altre protezioni fisse: si tratta di un
breve tratto di cresta rocciosa che può essere superato direttamente
oppure si può scendere di pochissimo sul fianco sinistro (meridionale)
per poi risalire un canalino di roccette ed erba.
Dopo il superamento di questo tratto la traccia passa a sinistra
sul fianco meridionale (segno di vernice blu) e raggiunge il sentiero
n°1 della Cresta Sinigaglia che risale in cresta.
Tornati in cresta si continua verso nord-ovest seguendone il filo, o poco
sotto,
e dopo quasi 150 m ci si riunisce alla variante 3 del sentiero n°1.
Si continua a
risalire la cresta verso nord-ovest fino a “sbattere” contro lo spigolo sud-est del
Torrione Magnaghi settentrionale. Non è possibile risalirlo (almeno a
livello escursionistico) ma va aggirato a destra (nord) passando una
paretina con un breve traverso su staffe di ferro e fune metallica
fissa (questo passaggio è
noto come “Saltino del Gatto”).
Si arriva al fondo di un canale e lo si risale guadagnando nuovamente
la cresta alla Bocchetta dei Venti.
Qui da sud sale l'itinerario n°2 del Canalone Porta invece verso
sud-est si può fare una breve e facile deviazione per raggiungere la
vetta del Torrione Magnaghi Settentrionale.
Per la vetta della Grignetta si continua facilmente verso
ovest-nord-ovest,
in cresta per un centinaio di metri, poi il sentiero passerebbe a
sinistra sul versante meridionale. Però è anche possibile continuare in
cresta salendo per il costone brullo, ripido ma facile arrivando così
sulla Cima di Campione. Da questa si scende senza problemi (un solo
passo poco impegnativo su roccette) alla bocchetta del Canalino
Federazione dove si riprende il percorso ufficiale (palo con
indicazioni divelto) e si cominciano i passaggi rocciosi più
impegnativi agevolati da catene fisse. Si inizia con un breve traverso
verso
sinistra
per poi risalire con due rampe (la seconda più ripida e impegnativa)
uno zucco roccioso che precede la vera cima.
Una catena fissa aiuta a ridiscendere il versante opposto dello zucco
lungo un breve canalino
e poco dopo si affronta l'ultimo tratto impegnativo, ripido ed esposto
ma sempre accompagnato da catene e comunque con numerosi appigli e
appoggi.
Si arriva così in vetta in prossimità del bivacco Bruno Ferrario
(attualmente il bivacco è malmesso ma è in corso il recupero).