Rilevamento > 27-07-2017
Le valutazioni sulla difficoltà dei
sentieri seguono la distinzione in elementare, facile e impegnativo che
si incontra generalmente sulle Grigne (sono pensate per escursionisti
abitudinari e comunque sono sempre soggettive)
ELEMENTARE: percorso semplice ed
abbastanza agevole da affrontare comunque con calzature da montagna e
allenamento adeguato alla lunghezza e al dislivello da superare.
Esempio: Traversata Bassa.
FACILE: percorso senza difficoltà
tecniche ma accidentato con possibili tratti ripidi e/o sdrucciolevoli.
Necessari un buon allenamento alla camminata, passo sicuro e buone
calzature da montagna; utili i bastoncini da escursionismo Esempio:
sentiero della Cresta Cermenati (n°7)
IMPEGNATIVO: sentiero con passaggi su
roccette che richiedono l'uso delle mani, senza raggiungere difficoltà
notevoli (massimo II grado), eventualmente agevolati dalla presenza di
catene fisse; possibili tratti esposti. Corrisponde generalmente al
livello EE (Escursionisti Esperti) e nei casi più impegnativi si arriva
al limite con l'alpinismo o la via ferrata. Per chi ha meno
dimestichezza con la roccia possono essere utili imbrago cordino e
casco; bastoncini, macchina fotografica o altri oggetti appesi possono
essere d'intralcio. Esempi: sentiero della Direttissima e Traversata
Alta.
Le tracce dei sentieri possono
presentare errori di posizione per carenza del segnale satellitare o
calcolo errato.
La condizione dei sentieri può
cambiare nel tempo a causa di frane, crescita di vegetazione, usura
delle protezioni fisse, etc.
Abbreviazioni usate:
WP = waypoint; OSM = OpenStreetMap; DBTR = Database Topografico Regionale (della Lombardia); HDOP = Horizontal Dilution of Precision.
27-07-2017 Zucco Sileggio, Monte Pilastro e Monte Croce da Sonvico
Itinerario: Sonvico >
sentiero 17A > Zucco Sileggio > Bocchetta di Verdascia >
Bocchetta di Calivazzo > itinerario 17D > Monte Pilastro >
Monte Croce > Bocchetta di Prada > Alpe Calivazzo > Alpe Cetra
> sentiero 18 > Gardata > Sentiero del Tacc (18B) > Sonvico.
Descrizione
Sentiero per lo Zucco
Sileggio (n°17A).
I sentieri per lo Zucco Sileggio iniziano nella parte più alta di
Sonvico. Gli stretti vicoli tra le case dove passa anche l'Itinerario
della Memoria portano ad una mulattiera che sale in direzione est.
Questo primo tratto è in comune con gli itinerari 15 e 17 che entrano
nella Valle del Meria passando per la chiesa di Santa Maria. Però alla
prima curva destrorsa della mulattiera la si lascia per andare a
sinistra (nord-nord-ovest) su un sentiero che inizialmente sembra
l'alveo di un ruscello (WP 754; si segue l'indicazione per l'itinerario
17B). Poco sopra si incrocia una strada sterrata ma si prosegue sul
sentiero che risale il costone (WP 755; qui compare l'indicazione per
l'itinerario 17A) ma dopo una baita piega leggermente verso destra per
entrare nella vallecola dove si incontra un bivio (WP 757): entrambe le
opzioni portano allo Zucco Sileggio, ma a destra si passa per lo Zucco
di Tura con il sentiero impegnativo attrezzato 17B, mentre a sinistra
si risale più facilmente lungo il sentiero 17A. Con questa seconda
opzione, più facile, si sale ripidamente nel bosco tornando ancora sul
filo del costone fino ad incontrare un sentiero in traverso (WP 758)
che va seguito verso destra (nord-est; non ci sono indicazioni ma è più
battuto). Dopo una leggera salita si raggiunge l'interno di una
vallecola che va risalita con tratti più o meno ripidi. Si passa una
baita (WP 762) e un po' più sopra si raggiunge un altro costone (WP
763; con una deviazione di circa 70 m verso su-sud-ovest si raggiunge
un punto panoramico; non c'è invece il sentiero verso nord segnato su
DBTR). Si risale il costone in direzione nord-est, poi si piega sul suo
versante meridionale, in leggera salita. Poco dopo si incontra un bivio
senza indicazioni (WP 768) con un sentiero minore che si stacca verso
destra (est); questo porta ad una baita (WP 766) dalla quale si può
raggiungere un punto panoramico verso sud (WP 767) un tempo capolinea
di teleferica (c'è ancora un vecchio cavo di metallo). Pochi passi dopo
il suddetto bivio si può notare un altro sentiero sentiero minore (WP
768) che traversa in direzione nord-nord-ovest e probabilmente va a
prendere il sentiero segnato su DBTR. Il sentiero principale, invece,
continua a salire in direzione est-nord-est, poi nord, fino a
raggiungere il costone occidentale dello Zucco Sileggio (WP 769). A
sinistra (ovest) scende un sentiero per Olcio mentre per la vetta dello
zucco si continua salendo a destra (est). Superati i 1200 m di quota il
sentiero piega verso nord-est tagliando in salita sul versante
occidentale fino ad incontrare una vecchia baita a ridosso di un masso
(WP 770). Dopo un altro tratto verso nord di poco più di 100 m, in
leggerissima salita, si raggiunge la Ferriera del Sileggio (WP 771),
una piccola grotta con acqua (potabile?). Da qui verso nord-nord-est si
taglia per la Bocchetta di Verdascia mentre salendo verso sud-sud-est
si raggiunge il belvedere dello Zucco Sileggio (WP 773; punto
panoramico con croce e panca). Seguendo il sentiero di cresta verso
nord si superano i due punti di massima altezza dello zucco e si arriva
al bivacco Sforza (WP 774). Continuando in direzione nord si scende
alla Bocchetta di Verdascia (WP 775).
Presenza di massi morenici sparsi
fino alla quota di 1130 m sul costone ovest dello Zucco Sileggio e alla
Bocchetta di Verdascia (circa 1240 m s.l.m.).
Dalla bocchetta di Verdascia
alla bocchetta di Calivazzo (sentiero n°17A).
Dei quattro sentieri che si incrociano alla bocch. di Verdascia, tre
sono numerati come 17A, solo quello che scende ad Olcio via Saioli è
indicato come 17C. Per la bocchetta di Calivazzo si deve seguire il 17A
che sale in direzione nord. Dopo alcuni metri sul filo del costone si
piega a destra per poi risalire una breve ripida vallecola che aggira
un roccione di cresta sul lato est. Sopra la vallecola (circa 1320 m di
quota) il sentiero diventa un lungo traverso che taglia il versante
orientale della cresta tra la bocchetta di Verdascia e la Cima Palagia.
Il sentiero è molto facile anche se stretto, prevalentemente su pendii
erbosi-cespugliosi a parte poche aree di bosco sui versanti esposti a
nord-est; si alternano tratti in piano ad altri in salita fino a
raggiungere la bocchetta di Calivazzo (WP 777) a circa 1415 m di quota.
Itinerario 17D al Monte
Pilastro.
Itinerario poco frequentato con
sentiero spesso assente o poco visibile ma che offre un bella vista sul
versante occidentale delle Grigne e sulla valle di Esino fino al lago.
Prevalentemente facile con rari tratti poco impegnativi.
Alla bocchetta di Calivazzo si incontrano diversi sentieri: in
direzione nord ovest scende il sentiero (in parte su strada forestale)
per Ortanella segnato come 17A (ma più avanti si trova una freccia con
numero 71); da sud est sale il sentiero dalla bocchetta di Verdascia
(17A); ancora 17A è il più basso e meridionale dei tre sentieri ad est
il quale scende all'alpe Calivazzo; degli altri due sentieri verso est
quello intermedio (senza indicazioni) traversa mantenendosi intorno ai
1400 m di quota e raggiungendo il sentiero tra l'alpe Calivazzo e la
bocchetta di Prada, mentre quello più alto è l'inizio del 17D, verso il
Monte Pilastro, che aggira la Cima degli Eghen sul suo versante
sud-orientale per poi risalire alla sella ad est della cima. Però è
anche possibili iniziare l'itinerario per il M. Pilastro rimanendo in
cresta e passando in vetta alla Cima degli Eghen; in questo caso dalla
bocchetta di Calivasso si risale senza sentiero (solo sporadiche tracce
forse di animali) il facile costone verso nord-est tra radi alberi.
Poco sopra, dove il costone diventa una cresta molto erbosa ma con
rocce affioranti, si piega in direzione nord e e si incontra un risalto
roccioso da aggirare sul lato sinistro (ovest) con un passaggio
impegnativo e delicato su una traccia molto stretta tra erba, terriccio
e pochi appigli rocciosi sicuri (WP 778; forse evitabile stando più in
basso). Si torna poi sulla cresta e si risale lungo il suo filo o
appoggiandosi al versante occidentale più facile (quello orientale è
invece scosceso con pareti rocciose). Si raggiunge così la vetta della
Cima degli Eghen. Per la discesa è meglio abbassarsi verso nord-ovest
di qualche metro per cercare una traccia al limite del bosco che scende
verso est (segni di vernice rossa) fino alla sella dove arriva il
sentiero più facile dalla bocchetta di Calivazzo. Si continua a salire
verso est tra cespugli di ginestre cercando di seguire tracce
sporadiche e poco visibili di sentiero. Superati i 1550 m di quota la
cresta prende direzione nord-est e il sentiero diventa più visibile e
meno ripido, passando tra i faggi. I roccioni di cresta vengono evitati
stando sul versante nord-ovest, al limite del bosco, dove si trova una
grotta-riparo (WP 780) con resti di rami bruciati. Poco dopo si arriva
al Passo del Bue o dei Grottoni (WP 781). Qui le carte I.G.M. e C.T.R. riportano il
toponimo Cima di Eghen rispettivamente per i rilievi a sud-ovest e a
nord-est del passo. Il sentiero diventa meno visibile, bisogna
fare attenzione ai segni rossi sugli alberi e comunque si risale in
direzione nord-est ma stando sul versante nord-occidentale, sotto le
pareti rocciose. Fuori dal bosco si costeggia la base delle pareti fino
a trovare una rampa erbosa da risalire fino a tornare in cresta. Ancora
un tratto di salita tra erba e ginestre poi si risale un rilievo
roccioso sul suo lato sinistro (ovest) con l'aiuto di catene fisse (WP
782 >> 782 END; poco impegnativo). Poco dopo si supera un gradino
roccioso poco impegnativo agevolato da uno spezzone di catena (WP 783)
superato il quale si raggiunge una bella posizione panoramica che
consente di vedere il resto della facile cresta fino al Monte Pilastro
e quella breve ed elementare che dal M. Pilastro scende al Monte Croce.
Si prosegue quindi lungo la cresta con sentiero abbastanza visibile
alternando tratti erbosi ad altri rocciosi ma facili fino a raggiungere
la sommità del Monte Pilastro caratterizzato da due punti più elevati; difficile dire quale sia il maggiore: su
carte C.T.R. e I.G.M. viene nominato il punto più settentrionale con
quota 1826 m, mentre un'altra carta delle Grigne (>>
http://www.trailgrignesud.it/percorsi) è segnato il punto
meridionale con quota 1823 m.
Tra le due vette c'è il bivio con il sentiero che scende a destra (est)
verso la bocchetta di Prada, continuando invece lungo la cresta
nord-ovest, elementare ed in leggera discesa, si raggiunge il Monte
Croce che offre un bel panorama sul lago di Como. A metà della cresta
si incontra il bivio con il sentiero n°23 che sale dal Cainallo, mentre
se si scende per una cinquantina di metri di dislivello lungo il
costone nord del M. Croce si arriva al Baitello dell'Amicizia (WP 787),
sempre aperto, con un ampia sala con tavolo e camino, può offrire
riparo dal maltempo ma non è attrezzato per il pernottamento, inoltre
non c'è acqua potabile nei pressi. Dal Baitello si può raggiungere il
Cainallo con il sentiero 23A, però c'è anche una traccia meno visibile
che traversa in quota (leggeri sali-scendi) verso sud-est fino ad
innestarsi sul sentiero 23 con il quale si può risalire alla cresta tra
M. Croce e M. Pilastro.
La discesa dal M. Pilastro verso la bocchetta di Prada avviene sul
versante orientale erboso con rari larici, ripido ma su sentiero
facile. A metà discesa dal versante si sviluppa una facile cresta che
si allunga verso la bocchetta; in corrispondenza di una balza rocciosa
si incontra l'unico punto poco impegnativo che comunque può essere
facilmente aggirato scendendo per i prati a sud (WP 791).
Discesa all'alpe Cetra per la
valle di Prada.
Dalla bocchetta di Prada (WP 792) si scende verso sud-sud-ovest al
fondo della valle di Prada con il sentiero n°17. Subito all'inizio è
possibile fare una variante elementare con sentiero in piano prima
verso ovest, poi sud, fino alla vasca-abbeveratoio che raccoglie
l'acqua piovana (WP 793; acqua non potabile); da questa si scende in
direzione nord-est fino a riprendere il sentiero n°17. Sotto i 1500 m
di quota si entra nel bosco passando diversi ripiani di vecchie
carbonaie. A circa 1400 m si incontra il bivio (WP 798; senza
indicazioni) con il sentiero che verso destra (sud-ovest) traversa in
quota fino alla bocchetta di Calivazzo. Si continua invece nel
fondovalle su sentiero elementare-facile fino alla radura dell'Alpe
Calivazzo dove sono presenti un paio di baite. Qui si incontra prima il
bivio (WP 806) con il sentiero 17A che sale alla bocchetta di
Calivazzo, poi, a metà radura (WP 809), quello con il 15A per il rif.
Bietti. Il sentiero 17 sale a destra (verso sud-ovest) diretto a
Somana-Mandello evitando l'alpe di Era, se invece si scende al limite
basso del prato si può trovare, sulla sinistra, un sentiero non
indicato che scende ad Era. Questo sentiero comincia in leggera salita
verso sud-sud-ovest, con un breve tratto roccioso facile ma esposto,
poi dopo una netta curva a sinistra, verso est, scende ripidamente
nella valletta. Dove la pendenza del sentiero diminuisce e si passano
alcuni sassi franati che coprono un terreno molto scuro (WP 810;
carbonaia?) si stacca sulla sinistra un vecchio sentiero quasi
invisibile, forse in disuso, riconoscibile grazie a a resti di alberi e
rami tagliati. Esso procede verso sud, generalmente in leggera salita,
traversando sotto la base delle pareti sud-ovest dello Zucchello di
Costa Fontana e rimanendo nel bosco fino alla radura dell'Alpe Cetra.
Non si incontrano difficoltà se non quella di non perdere la traccia; parlando con una persona dell'Alpe Cetra
sembra che ci sia l'intenzione di recuperare questo sentiero poiché
utile per collegare le alpi Cetra e Calivazzo senza dover scendere
prima ad Era.
Dall'Alpe Cetra alla Gardata
(sentiero n°18).
Risalendo di poco nel bosco a monte dell'alpe Cetra, lungo il sentiero
che condurrebbe al rif. Bietti, si incontra subito la deviazione per la
Gardata indicata con il numero 18 (WP 735). La si segue su sentiero
elementare in leggera discesa fin quasi all'alveo del torrente dove è
presente una struttura tipo acquedotto con acqua sorgente (WP 737).
Poco prima dell'alveo il sentiero 18 piega a sinistra risalendo la
valle per alcuni metri poi svolta a destra attraversando l'alveo e
continua in leggera salita sul versante opposto. Nel punto più alto
raggiunto dal sentiero si passa la deviazione per la Val Cassina ed il
rif. Elisa (n°20A). Dopo quasi un centinaio di metri in leggera discesa
il sentiero scende più ripidamente con alcuni tornanti (WP 813; facile)
perdendo circa una cinquantina di metri di dislivello, poi torna
elementare in piano. Molto più avanti si passa un tratto sempre
elementare ma un po' esposto attrezzato con cavo metallico (WP 817
>> 817END) e poco dopo si raggiunge un baitello sotto cui sgorga
acqua (WP 818). Si continua in direzione sud-ovest su sentiero stretto
ma elementare, a parte un breve tratto facile tagliato nella roccia e
attrezzato con catena fissa. Infine si raggiunge la Gardata.
Sentiero del Tacc (n°18B).
Dalla Gardata si scende il versante sud lungo il sentiero 18 che
percorre la bella mulattiera in gran parte acciottolata. All'inizio
scende discretamente, anche con alcuni tornanti, perdendo più di 100 m
di quota fin sotto i 900 m s.l.m., poi compie un lungo traverso in
leggera discesa in direzione sud-ovest. Alla fine del traverso torna ad
essere poco più ripido, con un paio di tornanti, ma subito dopo il
secondo (WP 821) si prende la deviazione verso destra (ovest, poi nord)
seguendo le frecce 18A per la Sirta e 18B per Somana-Mandello lungo il
Sentee del Tacc. Si prosegue in piano su sentiero ancora elementare per
un centinaio di metri poi occorre fare attenzione che il sentiero del
Tacc si stacca sulla sinistra senza una freccia indicatrice ma segnato
con paline gialle lungo il percorso (WP 822). Si lascia quindi il
sentierone che continua verso nord per scendere in direzione sud-ovest
su sentiero meno evidente (soprattutto con erba alta), facile, che
inizialmente scende lungo un costone erboso-sassoso con radi alberi.
Stando sul sentiero non ci sono particolari pericoli ma bisogna stare
attenti a non perderlo poiché si rischierebbe di finire su versanti
scoscesi esposti sulla valle del Sentiero del Fiume. In particolare,
dopo aver perso un centinaio di metri di dislivello si deve fare
attenzione a non proseguire lungo il costone ma svoltare a sinistra
(est-sud-est) seguendo i segni gialli. Il sentiero diventa più ripido
con un tratto attrezzato con un cavo metallico (WP 823 >> 823END)
poi si volta verso sud-ovest e dopo un lungo tratto in discesa nel
bosco si raggiunge il fondovalle. Si guada il torrente presso una bella
pozza dove potersi rinfrescare e sulla sponde opposta si incontra il
Sentiero del Fiume (n°15B). Lo si segue verso sinistra (sud-ovest)
percorrendo il suo tratto più elementare, in piano o in leggera
discesa, fino a raggiungere Sonvico.
Waypoints
752: Indicazioni e pannello Itinerario delle Memoria.
753: Sentiero verso sud-est per baita privata.
754: Indicazioni.
755: Indicazioni; incrocio con strada sterrata.
756: Sentiero minore verso sud-ovest senza indicazioni; vecchi
terrazzamenti.
757: Indicazioni.
758: Bivio senza indicazioni, si va a nord-est.
759: Probabile spiazzo di carbonaia.
760: Sentiero minore in salita verso nord-ovest, senza
indicazioni ma con un bollo giallo.
761: Ripiano tipo carbonaia.
762: Baita.
763: Sentiero minore verso sud-ovest senza indicazioni.
764: Punto panoramico.
765: Massi morenici-gneiss.
766: Baita.
767: Vecchio capolinea di teleferica.
768: Sentiero per baita senza indicazioni ma con segni rossi.
768B: Sentiero minore facile, stretto, verso nord, senza
indicazioni; massi morenici.
769: Indicazioni.
769B: Sentiero per Olcio con segni blu; masso morenico.
769C: Masso morenico con scritta TGS.
770: Baita.
771: Grotta con acqua; resti edificio di pietre. Cambio batterie
GPSMAP64.
772: Indicazioni.
773: Belvedere; croce.
774: Bivacco Sforza.
775: Indicazioni; massi morenici.
776: Carbonaia.
777: Indicazioni e pannello SIC.
778: Punto impegnativo su roccette, erba e terriccio.
779: Punto ripido impegnativo.
779B: Punto di discesa facile.
779C: Frecce di vernice rossa indicanti la direzione di discesa.
780: Grotta-riparo.
781: Spiazzo di carbonaia molto dubbio; sentiero poco visibile.
782: Inizio catena per tratto poco impegnativo.
782END: Fine catena.
783: Spezzone di catena per passaggio poco impegnativo.
784: Indicazioni.
785: Indicazioni.
786: Croce; indicazioni.
787: Baitello dell'Amicizia; indicazioni.
788: Bivio senza indicazioni; sentiero più alto poco visibile.
788END: Fine sentiero poco visibile.
789: Bivio senza indicazioni.
790: Bivio senza indicazioni.
791: Tratto poco impegnativo.
792: Indicazioni e pannello SIC.
793: Vasca-abbeveratoio.
794: Ripiano forse di carbonaia e baitello.
795: Spiazzo di carbonaia.
796: Spiazzo di carbonaia.
797: Spiazzo di carbonaia.
798: Spiazzo di carbonaia; sentiero per la bocchetta di
Calivazzo.
799: Spiazzo di carbonaia.
800: Vecchia vasca-abbeveratoio in disuso.
801: Probabile spiazzo di carbonaia.
802: Spiazzo di carbonaia.
803: Spiazzo di carbonaia.
804: Possibile spiazzo di carbonaia con depressione centrale.
805: Spiazzo di carbonaia.
806: Indicazioni.
807: Inizio muro di pietre.
807END: Fine muro di pietre.
808: Spiazzo di carbonaia.
809: Indicazioni.
810: Terreno molto scuro; inizio sentiero senza indicazioni verso
l'alpe Cetra.
811: Spiazzo di carbonaia.
812: Indicazioni; spiazzo di carbonaia.
813: Tratto ripido ma facile.
814: Spiazzo di carbonaia.
815: Spiazzo di carbonaia.
816: Sentiero verso monte in disuso, senza indicazioni.
817: Inizio cavo metallico per tratto elementare ma esposto.
817END: Fine cavo metallico.
818: Baitello con fonte.
819: Inizio catena per tratto facile.
819END: Fine catena.
820: Baitello-ripostiglio con fonte.
821: Indicazioni.
822: Inizio sentiero Tacc con paline gialle.
823: Inizio cavo metallico per tratto facile ma ripido.
823END: Fine cavo metallico.
Waypoints da rilevamenti precedenti
084: Fontanella.
085: Indicazioni.
086: Parcheggio: 6-7 posti auto. Vecchio Lavatoio.
087: Fine asfalto. Arrivo teleferica 10 m più avanti.
088: Indicazioni.
103: Sentieri verso monte e verso valle senza indicazioni.
141: Sentiero fino a cavo teleferica.
142: Possibile spiazzo di carbonaia.
143: Possibile spiazzo di carbonaia.
144: Indicazioni.
145: Fontana.
146: Possibile spiazzo di carbonaia.
168: Indicazioni.
169: Sentiero verso monte senza indicazioni.
170: Sentiero verso valle senza indicazioni.
171: Indicazioni.
172: Sentiero verso monte senza indicazioni, forse raggiunge il
WP 170.
173: Sentiero verso valle senza indicazioni.
174: Sentiero verso monte senza indicazioni (per baita?).
175: Fonte.
176: Sentiero verso valle senza indicazioni, pochissimo battuto.
177: Sentiero verso valle senza indicazioni, gradini iniziali.
178: Inizio tratto con fondo in cemento.
178END: Fine tratto con fondo in cemento.
179: Inizio tratto con fondo in cemento.
179END: Fine tratto con fondo in cemento.
735: Indicazioni.
736: Indicazioni.
737: Fonte e struttura acquedotto.
738: Muretto a secco.
Foto
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IMGP2129
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IMGP2132
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IMGP2133
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IMGP2137
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IMGP2138
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Considerazioni sul tracciamento della
posizione satellitare
Per il rilevamento della posizione satellitare sono stati usati due
ricevitori GPS:
- Garmin GPSMAP 64s per il rilevamento effettivo di traccia e waypoints;
- sensore integrato in fotocamera Canon PowerShot s100 come esempio di
ricevitore a basse prestazioni.
(>> maggiori informazioni)
Acquisizione GPSMAP 64S: GPS+EGNOS+GLONASS.
Durante la salita allo Zucco Sileggio, nella parte bassa, la traccia
rilevata con GPSMAP 64s si allontana fino a 45 m rispetto al sentiero
su OSM ma viene confermata dai punti registrati con PowerShot s100 con
5 o 6 satelliti, quindi tenderei a dar credito alla traccia rilevata
pur stimando errori fino a 10 m.
In vetta allo Zucco Sileggio la traccia rilevata che dovrebbe correre
lungo la cresta sommitale è spostata di 20 m ad est rispetto alla vetta
rappresentata dalle curve di livello del D.B.T.-LC e della C.T.R. ma
coincide bene con il sentiero su OSM, con le ortofoto aeree e con i
punti da PowerShot s100 (6 satelliti) perciò penso che siano errate le
curve di livello.
Dalla bocchetta di Verdascia a quella di Calivazzo la traccia rilevata
coincide generalmente bene con il sentiero su OSM e con le ortofoto a
parte pochi tratti con scostamenti fino a 10 m.
Sulla cresta verso il Monte Pilastro c'è una buona ricezione, la
PowerShot s100 registra punti con numero di satelliti fino a 8 per cui
la traccia sembra affidabile. C'è un peggioramento della ricezione solo
presso la grotta del WP 780 dove si passa a ridosso di pareti rocciose,
ma l'errore della traccia non dovrebbe superare i 10m nel peggiore dei
casi.
Dal confronto con OSM, ortofoto e punti PowerShot s100 (8 satelliti)
c'è un errore di 4-6 m verso nord della traccia rilevata tra il
Baitello dell'Amicizia ed il ritorno alla vetta del M. Pilastro.
Possibile scostamento di 4-5 m verso nord anche sulla cresta prima
della bocchetta di Prada.
In discesa nella valle di Prada il rilevamento della traccia è buono
nella parte alta fuori dal bosco poi ci sono differenze fino a 10 m con
il sentiero su OSM; i punti PowerShot s100 (6 satelliti fino all'alpe
Calivazzo, poi 5) sembrano confermare la traccia rilevata.
Nel tratto di vecchio sentiero all'alpe Cetra mancano riferimenti; i
punti da PowerShot s100 (con 4 satelliti) si discostano fino a 20 m
verso ovest rispetto alla traccia del GPSMAP 64s.
Nel tratto verso la Gardata, trai i WP 736 e 812 ci sono differenze
fino a 10 m con OSM e PowerShot s100 non registra punti, poi la
coincidenza migliora.
Nella discesa dalla Gardata la traccia rilevata sembra molto buona a
parte lungo i primi tornati dove è spostata di 4-5 m verso nord-est
rispetto al sentiero su D.B.T.R., OSM e ortofoto (PowerShot s100
registra punti con 5-6 satelliti ma fino a 20 m fuori traccia). Poi ci
sono alcune curve segnate su D.B.T.R. e OSM che però non si riconoscono
su ortofoto (il sentiero OSM sembra ricalcato da D.B.T.R.), mentre la
traccia rilevata sembra più corretta.
Lungo il sentiero del Tacc mancano riferimenti. PowerShot s100 registra
punti da 5 satelliti con basso HDOP lungo il costone iniziale, poi 4-5
satelliti con HDOP elevato ma il punto centrale cade abbastanza bene
sulla traccia rilevata.
Lungo il tratto elementare di Sentiero del Fiume ci sono differenze
fino a 7-8 m con il sentiero OSM e con le tracce rilevate durante
uscite precedenti.