Rilevamento > 30-05-2017
Le valutazioni sulla difficoltà dei
sentieri seguono la distinzione in elementare, facile e impegnativo che
si incontra generalmente sulle Grigne (sono pensate per escursionisti
abitudinari e comunque sono sempre soggettive)
ELEMENTARE: percorso semplice ed
abbastanza agevole da affrontare comunque con calzature da montagna e
allenamento adeguato alla lunghezza e al dislivello da superare.
Esempio: Traversata Bassa.
FACILE: percorso senza difficoltà
tecniche ma accidentato con possibili tratti ripidi e/o sdrucciolevoli.
Necessari un buon allenamento alla camminata, passo sicuro e buone
calzature da montagna; utili i bastoncini da escursionismo Esempio:
sentiero della Cresta Cermenati (n°7)
IMPEGNATIVO: sentiero con passaggi su
roccette che richiedono l'uso delle mani, senza raggiungere difficoltà
notevoli (massimo II grado), eventualmente agevolati dalla presenza di
catene fisse; possibili tratti esposti. Corrisponde generalmente al
livello EE (Escursionisti Esperti) e nei casi più impegnativi si arriva
al limite con l'alpinismo o la via ferrata. Per chi ha meno
dimestichezza con la roccia possono essere utili imbrago cordino e
casco; bastoncini, macchina fotografica o altri oggetti appesi possono
essere d'intralcio. Esempi: sentiero della Direttissima e Traversata
Alta.
Le tracce dei sentieri possono
presentare errori di posizione per carenza del segnale satellitare o
calcolo errato.
La condizione dei sentieri può
cambiare nel tempo a causa di frane, crescita di vegetazione, usura
delle protezioni fisse, etc.
Abbreviazioni usate:
WP = waypoint; OSM = OpenStreetMap; DBTR = Database Topografico Regionale (della Lombardia); HDOP = Horizontal Dilution of Precision.
30-05-2017 Canalone del Diavolo e Rifugio Rosalba dal sentiero delle Foppe con variante
Itinerario: Via alle Foppe >
sentiero delle Foppe > base Punta Giulia > base Torre Costanza
> sentiero delle Foppe > Torrione Ratti > sentiero 13B >
rif. Rosalba > sentiero dei Morti > fonte Carlanta.
Descrizione
Per raggiungere la via delle Foppe dove parte l'itinerario si deve
scendere nella parte bassa dei Piani Resinelli lungo la via
Carlanta che inizia a monte della chiesa con una breve salita per poi
scendere fin verso i 1170 m di quota. Lungo
la via Carlanta non ci sono molti posti “ufficiali” per poter
parcheggiare; se si pensa di ritornare per il sentiero più alto
descritto in questo itinerario è consigliabile lasciare l'auto
nell'ampio spazio al secondo tornante, presso la bella fonte Carlanta
(WP 496) e appena sopra l'ex albergo Alveare Alpino ora abbandonato e
fatiscente.
Sentiero delle Foppe (n°9),
primo tratto.
Dopo aver percorso per circa 500 m la Via alla Foppe, l'itinerario si
stacca verso destra seguendo una strada forestale che inizialmente
risale nel bosco per poi tornare più pianeggiante fino e diventa
sentiero elementare appena prima di scendere nella Val S'cepina
superato il fondo della valle (un ampio letto asciutto di torrente,
tipo fiumara, con massi e ghiaia) si risale con sentiero facile sul
versante opposto. Poco dopo il rientro in faggeta si incontra la
deviazione per gli accessi alla vie alpinistiche di Punta Giulia, Torre
Costanza e Mongolfiera.
Canalone del Diavolo, accessi
alla Punta Giulia e alla Torre Costanza.
Anche se sono presenti cartelli
segnaletici i sentieri sono poco frequentati; per la Torre Costanza si
perdono presto i segni di vernice e si devono risalire a intuito tratti
di canale più o meno impegnativi, in ambiente impervio, selvaggio e
angusto dove troneggiano guglie e torrioni calcarei tra cui spicca per
imponenza la Torre Costanza, quasi aggettante verso sud. Facile
avvistare camosci e prendere zecche.
Appena lasciato il sentiero delle Foppe si sale con brevi tornanti per
una ventina di metri di dislivello poi si piega a sinistra (andando in
direzione nord) con tratti in leggera salita o in piano; il sentiero
diventa più stretto, quasi una traccia di animali, fino ad un tratto in
discesa che porta al fondo del Canalone del Diavolo, in corrispondenza
di un enorme macigno la cui estremità più alta forma una specie di
tetto/riparo sul fondo del canalone. Si passa sotto tale riparo e si
continua a risalire sul fondo del canale. Dopo quasi un centinaio di
metri di percorso (50 m di dislivello) un punto difficile viene
aggirato con una traccia di sentiero sulla sinistra (destra
idrografica, ovest; attenzione ai segni di vernice un po' sbiaditi). Si
torna al fondo del canalone in un punto in cui esso si biforca; si
prende a destra (sinistra idrografica, est) e subito un altro punto
roccioso impegnativo può essere aggirato stando a sinistra (destra
idrografica, ovest) su una traccia di sentiero ripida e poco visibile
tra l'erba. Dopo pochi metri si arriva al bivio dove le tre possibili
mete sono visibili: a destra la punta Giulia piccola, sottile e più
vicina, a sinistra, molto più in alto, la Torre Costanza imponente e
“incombente” con la Mongolfiera subito dietro.
Per la Punta Giulia si segue un facile sentiero a tornanti che risale
il ripido costone erboso per circa 80 m di dislivello, poi piega verso
destra in salita meno acclive. All'altezza della Punta Giulia una breve
traccia di sentiero poco visibile porta alla sua base meridionale più
bassa. Continuando invece in salita sulla traccia più marcata si
raggiunge la base dello spigolo settentrionale; gli ultimi metri sono
di roccette poco impegnative ma molto fratturate e poco sicure che però
possono essere aggirate a sinistra con una traccia di sentiero un po'
nascosta.
Per la Torre Costanza e la Mongolfiera si raggiunge il fondo del
Canalone del Diavolo e lo si risale ma poco dopo il canale si biforca e
non si vedono indicazioni. Ho seguito il ramo a sinistra (destra
idrografica, ovest) diretto verso la base della Torre Costanza e
all'apparenza più accessibile (l'altro ramo è però quello principale e
forse è la via giusta per l'accesso alla Mongolfiera ed al versante est
della Torre Costanza). Un primo tratto impegnativo si aggira a destra
(roccette e erba) sul costone che separa i due rami di canale suddetti
(ometti di pietra). Più in alto il canale si biforca nuovamente.
Inizialmente ho seguito il ramo a destra (sinistra idrografica, est) ma
dopo una cinquantina di metri di dislivello mi sono trovato in un punto
cieco (troppo impegnativo/pericoloso proseguire). Sono quindi tornato
alla biforcazione per prendere il ramo di sinistra (destra idrografica,
ovest) con un tratto iniziale ripido ma aggirabile prima a sinistra poi
a destra tra erba e roccette. Poi si risale il fondo stretto del canale
incontrando un punto con roccette impegnative (soprattutto per la
discesa) seguito da tratti facili alternati ad altri poco impegnativi
ma senza pericoli se non quello onnipresente della caduta di sassi. Si
raggiunge così il colletto a sud-ovest della Torre Costanza che la
separa dalla Fiamma. (Canalino e colletto ben visibili al centro della
foto IMGP0404.) Questo itinerario
anche se prevalentemente facile con un solo punto un po' impegnativo è
da considerare EE (per escursionisti esperti) per la mancanza di
indicazioni e l'ambiente severo.
Discesa per lo steso itinerario di salita.
Sentiero delle Foppe (n°9),
secondo tratto.
Dopo il bivio per P. Giulia, T. Costanza e Mongolfiera il sentiero
delle Foppe continua in direzione nord, senza dislivello rilevante, per
un centinaio di metri fino a superare l'impluvio del Canalone del
Diavolo. Qui il sentiero volta a sinistra prendendo direzione sud-ovest
e passando una cengia assicurata da fune metallica con guaina e 4
staffe all'inizio; in realtà è un tratto molto facile ma con un dirupo
verticale sulla dinistra (sud). Dopo la cengia attrezzata il sentiero
riprende una direzione generale verso nord-ovest e comincia a salire
leggermente. Si passa il bivio con il sentiero dei Morti che sale a
destra. Più avanti si supera un altro breve (4/5 m) tratto affiancato
da fune metallica con guaina ma molto facile e subito dopo si incontra
il bivio con il sentiero che scende a sinistra per Colonghei, Abbadia e
Mandello. Si sale a destra e ora il sentiero si fa più acclive e
accidentato. Dopo un centinaio di metri di dislivello si giunge sotto
il Torrione del Pertusio dove si incontra la deviazione per il Torrione
Ratti.
Sentiero per il Torrione
Ratti e collegamento al sentiero 13B.
Lasciato il sentiero delle Foppe si segue un'esile traccia di sentiero
che inizialmente si dirige in piano verso sud-ovest ma dopo una
quindicina di metri, invece di raggiungere la crestina, svolta
bruscamente a destra verso l'alto per risalire il ripido versante.
Superata una cinquantina di metri di dislivello si arriva sotto il
Torrione Mandello (quello subito a ovest del T. Pertusio). Ora il
sentiero continua in piano verso sinistra ancora meno evidente ma
comunque facile e con alcuni segni di vernice bianca che permettono di
riconoscerlo. Si traversa la valle ad ovest del Torrione Mandello, si
scende leggermente per aggirare la base di alcune pareti e spigoli
rocciosi (qui sopra dovrebbe esserci la Guglia Legnano) e si arriva ad
una valletta che ci separa da Torrione Ratti. La continuazione del
sentiero non è chiara ma si vede bene una traccia alla base del
versante meridionale del torrione.
Appena 100 m (di dislivello) più in alto passa il sentiero 13B che sale
dallo Zucco di Manavello al rif. Rosalba. Per raggiungerlo si può
risalire senza sentiero la valletta erbosa inizialmente al centro di
essa, poi conviene spostarsi sul costone erboso a monte del Torrione
Ratti e risalire lungo esso fino ad incontrare il sentiero. La salita è abbastanza facile e non
pericolosa se l'erba è fresca; quando invece l'erba è secca (inverno e
inizio primavera) e quindi non è più ancorata al suolo il versante può
diventare molto scivoloso.
Raggiunto il sentiero sul versante meridionale dello Zucco Pertusio lo
si segue verso destra (est) portandosi cresta. Alternando tratti quasi
in piano ad altri più ripidi si arriva facilmente al rif. Rosalba.
Sentiero dei Morti.
Dal rif. Rosalba si scende sul versante meridionale incontrando presto
l'indicazione del bivio tra il sentiero delle Foppe e quello dei Morti.
Quest'ultimo scende a sinistra con sentiero più diretto e accidentato
stando al bordo nord-ovest del canale che passa sotto il Torrione del
Cinquantenario. A circa 1550 metri di quota il sentiero piega a
sinistra, in direzione sud-est, per attraversare il canale suddetto; la
risalita sul versante opposto è attrezzata con fune metallica con
guaina per il superamento di roccette poco impegnative ma molto
fratturate e poco sicure. Dopo aver sceso altri 50 m di dislivello si
incontra un bivio dove è indicato solo il sentiero dei Morti a destra
mentre a sinistra è probabilmente una scorciatoia più ripida e meno
battuta. Si scende quindi in direzione generale sud-ovest raggiungendo
i primi alberi. Il bosco si fa più continuo dopo che il sentiero,
sempre facile ma accidentato, volta verso sud-est percorrendo il fondo
di una valletta fino a raggiungere il sentiero delle Foppe.
Waypoints
463: Ampio spazio sterrato ma forse privato.
464: Indicazioni.
465: Indicazioni.
466: Indicazioni.
467: Bivio: inidcazione per Rosalba a destra, a sinistra
scende senza indicazioni.
468: Indicazioni.
469: Inidicazioni per Punta Giulia, Torre Costanza,
Mongolfiera.
470: Struttura di pietre.
471: Circa 2 m di roccette poco impegnative.
472: Punto poco impegnativo nel canale.
473: Indicazioni.
474: Base spigolo nord-est della Punta Giulia.
475: Base spigolo sud-ovest della Punta Giulia.
476: Punto dubbio senza segni per l'itinerario.
477: Passaggio impegnativo al fondo del canale.
478: Sella tra Torre Costanza e Fiamma.
479: Canalino poco impegnativo aggirabile con sentiero a
sinistra.
480: Inizio fune metallica con guaina per cengia facile (4
staffe subito dopo).
480END: Fine fune metallica.
481: Indicazioni.
482: 4/5 m di fune metallica con guaina per passaggio
facile.
483: Sotto Torrione mandello; sentiero poco visibile.
484: Sentiero minore verso il sentiero delle Foppe, senza
indicazioni.
485: Inizio fune metallica con guaina per tratto poco
impegnativo su roccette molto fratturate.
485END: Fine fune metallica.
486: Indicazione, ma verso est scende un sentiero senza
indicazione.
487: Sentiero minore verso monte senza indicazione ma con
ometto (> 486?).
488: Sentiero minore verso monte senza indicazione.
489: Innesto su strada forestale.
490: Si lascia la strada forestale per continuare su
sentiero.
491: Possibile spiazzo di carbonaia.
492: Struttura di pietre e cemento.
493: Roccolo a torre.
494: Strada sterrata.
495: Asfalto.
496: Fonte Carlanta.
Waypoints da rilevamenti precedenti
67: Risalto roccioso (< 2 m).
68: Rifugio Rosalba.
69: Indicazioni.
70: Indicazioni.
71: Indicazioni.
72: Bivio senza indicazioni (scendendo a destra è una
scorciatoia).
072END: Fine scorciatoia.
73: Bivio con sentierino poco battuto che si ferma subito
sulla crestina.
74: Indicazioni.
75: Luogo ameno tra i faggi. Resti di 2 edifici di pietra,
uno con tetto ad arco di pietre, su terrazzamento con muro a secco.
Foto
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IMGP0434
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IMGP0437
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IMGP0448
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IMGP0449
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IMGP0450
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IMGP0452
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IMGP0453
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IMGP0454
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IMGP0455
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IMGP0457
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Considerazioni sul tracciamento della
posizione satellitare
Per il rilevamento della posizione satellitare sono stati usati due
ricevitori GPS:
- Garmin GPSMAP 64s per il rilevamento effettivo di traccia e waypoints;
- sensore integrato in fotocamera Canon PowerShot s100 come esempio di
ricevitore a basse prestazioni.
(>> maggiori informazioni)
GPSMAP 64s
Acquisizione GPS+EGNOS+GLONASS.
Possibili errori di 10/15 m nei tratti al fondo del Canalone del
Diavolo.
Nel tratto di sentiero delle Foppe percorso sai all'andata che al
ritorno la differenza delle tracce supera di poco i 15 m presso il WP
487. Nel tratto già percorso il 29 marzo la differenza con la traccia
precedente arriva fin quasi a 20 m.
Sul sentiero proveniente dallo Zucco di Portorella verso il rif.
Rosalba (n°13B), già percorso il 29 marzo la differenza con la
traccia precedente è intorno ai 5 m.
Sul sentiero dei Morti la traccia registrata si discosta fino a 15 m da
quella di OSM ma si sovrappone meglio a quella visibile su ortofoto.
Canon PowerShot s100
C'è una discreta acquisizione (fino a 5 satelliti) nel primo tratto del
sentiero delle Foppe (al mattino) e durante la discesa dal sentiero dei
Morti (pomeriggio). Anche nel Canalone del Diavolo sono registrati
punti con 5 satelliti ma in posizioni errate (segnali riflessi?).
Per il resto la ricezione è scarsa mediocre, anche sulla cresta ad
ovest del rifugio Rosalba.